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MARZANO
Le vicende storiche del paese si confondono con quelle di Castel Lambro, un tempo assai più popolato e potente, mentre ora è soltanto un frazione. In antico Marzano ebbe aggregati le parrocchie ed i territori di Roncaro, Spirago e Torre d'Arese. Nel XIII secolo il paese era soggetto al Monastero di S.Pietro in Ciel d'Oro di Pavia; nel successivo apparteneva alla famiglia Astolfi che lo donò al Monastero di S. Epifanio. Da alcuni cenni storici risulterebbe l'esistenza di un castello, che forse potrebbe identificarsi in un edificio attuale munito di torre e di una loggia superiore: probabile ricostruzione tardiva di una preesistente dimora signorile. La Parrocchiale di S. Michele fu ricostruita nel 1631.

NOTIZIE FEUDALI
Castel Lambro e quindi Marzano erano nel feudo di Mandriano, compreso nel comitato di Pavia. Pavia era sede comitale e regale. Dal giugno 774 al 950 come sede regale non fa parte di nessun ducato. Nella marca Milanese dal 950 in poi. IL Feudo di Mandriano era tenuto dai Signori di Mandriano. Bavaro lo conferma a Mandriani di Mandriano Uberto il 3 agosto 1329. Carlo V imperatore l'infeuda a Taverna Francesco il 20 agosto 1536. La Camera di Milano vende Castel Lambro a Grassi Francesco addì 6 novembre 1538, che lo vende a Mandriani Francesco il 14 febbraio 1556; il figlio Pietro Giorgio lo vende ad Arese Bartolomeo il 6 settembre 1635 in contea.

CASTEL LAMBRO
Fu sede di un feudo ed ebbe una potente rocca. Il nome figura in documenti del XII secolo. Vi transitava una strada romana che univa Pavia a Lodivecchio, ed il suo territorio doveva essere particolarmente battuto da viandanti, pellegrini e milizie. Si presume quindi che avesse le caratteristiche di un luogo forte, anche per la difesa del passaggio del fiume Lambro. Oggi l'abitato è declassato al rango di frazione di MARZANO, ma non mostra alcun segno palese della passata notorietà. Il luogo fu donato nell' anno 976 da un conte ai Canonici della Chiesa della SS:Trinità, in Pavia, unitamente al Castello di Groppello Cairoli in seguito all'assoluzione da un imprecisato reato di fellonia pronunciato a favore di tale conte. Del castello di cui narra la storia non esistono vestigia di alcun genere oltre la denominazione d'una via "al castellone" Dalle analisi storiche condotte (anche e soprattutto sugli scritti dell'unico storico l'avv. Giovanni Spizzi e il sacerdote Luigi Bignami, che fu arciprete del paese dal 1888 al 1911), la costruzione era molto vasta occupava una superficie di 4.500 metri quadrati, era circondato da una muraglia e ogni cinquanta passi si ergeva una torre. Dominava superbo le campagne circostanti e le ville dalla sua altezza di quaranta metri circa. Il "Castellone" comprendeva tre ampi cortili, dei quali due erano circondati da portici spaziosi ed arieggiati ed era attraversato da una strada che lo divideva in due parti e che conduceva a Lodi. Questo Castellone cominciò a vedere le sue rovine sul principio del XIX secolo: fu interamente distrutto e atterrato nell'anno 1870 dai proprietari di Castel Lambro, gli Spizzi, essendo inservibile a qualsiasi uso e frutto, stimando meglio convertire il terreno a fruttifere praterie. Rimase in piedi solo un diroccato abitato, avanzo del rustico del palazzo, dove il signor Spizzi riceveva i pastori con i loro armenti nella stagione primaverile... Alcuni studiosi hanno voluto adombrare la possibilità d'un certo parallelismo reale fra il Castello di Castel Lambro e quello di Villanterio per l'estrosa planimetria e la presunta configurazione generale del perduto fortilizio. I tre centri di Spirago, Castel Lambro e Marzano, precedentemente distinti in tre Comuni separati, sono stati riuniti in un unico comune con Regio Decreto di Vittorio Emanuele II Re D'Italia, il 1 Novembre 1872.
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